Secondo il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, ogni anno nel nostro Cantone circa 350 giovani escono dal sistema educativo ticinese perché non iniziano o interrompono una formazione dopo la scuola media. Una scelta dovuta a più motivi, ma che certo potrebbe fortemente penalizzare il futuro di questi giovani cittadini.

Ciò significa che il nostro sistema scolastico non è in grado di seguire adeguatamente le nostre giovani promesse.

Ci sono almeno tre ambiti sui quali bisogna assolutamente intervenire:

Innovare il servizio d’orientamento attraverso una maggiore integrazione di processi amministrativi e comunicativi interni, più snelli e trasversali. Fornire maggiori risorse alle strutture quali il Pretirocinio di orientamento ed il servizio GO95 in modo da accompagnare i giovani nel trovare un posto di apprendistato oppure una scuola a tempo pieno.

Innovare in termini di pubbliche relazioni, creare una rete coinvolgendo il settore privato, le istiutuzioni pubbliche e le famiglie, per un serivzio d’orientamento più efficiente. Sovvente le famiglie si sentono isolate con sentimenti di abbandono. Occorre adottare un’approccio proattivo, il servizio d’orientamento in questo senso può fare di più.

Introdurre una figura di riferimento per i giovani in difficoltà e questo sin dalla terza media e fino all’ottenimento del dipoloma/AFC. Una figura competente con il compito di guidare, motivare, e rassicurare le giovani leve in cerca di sostegno e per pianificare al meglio il loro futuro professionale.

Occorre dare una spinta innovativa in tempi brevi, in modo da adeguare il nostro sistema alle nuove e moderne esigenze del mondo scolastico e professionale. Le soluzioni ci sono, bisogna solo metterle in atto.

 

Usman Baig

Candidato al Gran Consiglio

Verdi del Ticino