Politica nazionale – I Verdi svizzeri
Il gruppo parlamentare dei Verdi svizzeri conta 33 membri – 28 consiglieri nazionali e 5 consiglieri agli Stati. È presieduto da Balthasar Glättli, consigliere nazionale di Zurigo. A rappresentare il Ticino abbiamo Greta Gysin, 1983, prima consigliera nazionale Verde.
Qui trovate l’elenco dei membri del gruppo alle camere federali.
I Verdi del Ticino sono rappresentati in seno al Vorstand dei Verdi svizzeri da Jessica Bottinelli e partecipano alle Assemblee dei delegati cantonali con 7 delegati.
Le dichiarazioni odierne dei vertici di Economiesuisse e Swissmem dimostrano la mancanza di volontà nel capire la gravissima situazione in cui ci troviamo, perpetuando una politica che antepone i loro profitti alla salute e alla vita dei cittadini. I Verdi del Ticino esortano quindi il Consiglio di Stato ticinese a non cedere a queste pressioni e a mantenere le misure relative all’economia, considerando il valore della vita umana prioritaria rispetto al mero guadagno economico.
I Verdi prendono atto delle misure del governo e invitano la popolazione ad attenersi a quanto indicato. Inoltre chiedono sostegno immediato a favore delle lavoratrici e lavoratori indipendenti che non possono far valere alcun sostegno economico
È ora di una 13esima mensilità AVS per vivere meglio la pensione!
Verdi del Ticino e le Giovani Verdi si dicono assai soddisfatte del successo ottenuto alle urne per la votazione sul divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Disappunto per contro per l’altro tema federale. Risultato agrodolce anche sul piano cantonale.
La popolazione Svizzera ha la possibilità il 9 febbraio 2020 di porre un freno alla discriminazione e all’odio basati sull’orientamento sessuale.
In Ticino gli affitti continuano ad aumentare. Molte famiglie, i giovani in cerca di indipendenza, i pensionati e molti altri fanno fatica a trovare una buona abitazione con una pigione sopportabile.
Investire una somma astronomica di 6 miliardi per degli aerei da combattimento? Diciamo no a quest’assurdità! Firmate subito il referendum federale.
Il comitato dei Verdi del Ticino riunitosi ieri a Massagno ha deciso all’unanimità di sostenere un eventuale referendum contro l’inasprimento delle norme d’accesso al servizio civile.
La deputata al Consiglio Nazionale Greta Gysin ha presentato oggi alla cancelleria di Stato una mozione volta a fare in modo che i cantoni possano adottare salari minimi al di sopra degli stringenti paletti consentiti allo stato attuale.
Il clima terreste sotto l’impulso delle emissioni antropiche di anidride carbonica, tutt’ora in crescita a livello globale, si sta inequivocabilmente surriscaldando. La comunità scientifica è chiara: bisogna al netto azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050.
L’IPCC afferma chiaramente che abbiamo solo 11 anni per poter invertire la rotta sulle emissioni di CO2 e mantenere così l’aumento delle temperature entro +1.5-2°C. È dunque con questo importante obiettivo, che per essere raggiunto richiede interventi decisi nella politica nazionale, che ancora una volta dobbiamo unire le forze e votare unicamente Marina Carobbio al Consiglio degli Stati.
È diventata prassi comune identificare nella parola ‘confine’ una sorta di barriera insuperabile, di muro invalicabile; eppure, se si indaga l’etimologia della parola, ecco che si riscopre il suo significato originale: il confine è letteralmente il “luogo dove si finisce insieme”, un punto d’incontro.
I Verdi del Ticino sostengono i referendum a livello nazionale contro la nuova legge sulla caccia, contro la carta d’identità elettronica e contro le deduzioni fiscali per le famiglie ricche.
L’eventuale accordo quadro tra la Svizzera e l’Unione Europea sarà uno dei temi fondamentali che dovrà affrontare la prossima Assemblea federale. Il dibattito si è finora concentrato sugli aspetti legati alla sovranità, alla cittadinanza europea e alle prestazioni sociali.
La crisi con la quale siamo confrontati ha messo in luce le fragilità dell’attuale sistema economico che si è dimostrato incapace di far fronte all’emergenza senza l’aiuto puntuale dello Stato.