Oggi il Consiglio di Stato ha presentato il messaggio sulla revisione della legge tributaria che vuole rendere neutrale per le casse dello Stato l’aumento del coefficiente d’imposta cantonale già previsto per legge.

In un contesto finanziario difficile in cui a causa del decreto Morisoli bisognerà risanare le finanze quasi esclusivamente riducendo le spese e quindi tagliando servizi alla popolazione I e Le Verdi sono in generale molto scettici e critici sull’opportunità di fare ulteriori sgravi fiscali, in particolare se la motivazione è legata alla concorrenza fiscale intercantonale. Gli sgravi fiscali indeboliscono lo Stato nell’affrontare le emergenze, non da ultimo quella climatica ed energetica.  I problemi strutturali delle finanze del Canton Ticino dipendono in gran parte dagli sgravi fiscali votati negli ultimi 10-15 anni. Partecipare attivamente alla gara della concorrenza intercantonale porterà a lungo termine a svantaggi per tutti.
Il ritorno del coefficiente d’imposta cantonale al 100% già previsto, che genererebbe un gettito aggiuntivo di 46.7 milioni di franchi, va quindi utilizzato per ridurre l’impatto e la portata della manovra finanziaria ed eventualmente per introdurre uno sgravio fiscale esclusivamente sui redditi medio-bassi,in particolare sul ceto medio (redditi imponibili al di sotto dei 150’000), o per degli aiuti mirati. In questa difficile situazione congiunturale è soprattutto il ceto medio che non riceve sussidi e il ceto basso dipendente dagli aiuti (messi in pericolo dalla manovra finanziaria) ad avere delle difficoltà. Le persone ad alto reddito non hanno invece particolari difficoltà economiche e per questo non possono essere ulteriormente favorite.

Oltre a sgravi fiscali o aiuti mirati a chi ne ha veramente bisogno, la priorità assoluta per il Cantone Ticino deve essere quella salariale: i salari in Ticino sono i più bassi della Svizzera, mettono in difficoltà il ceto medio-basso e non contribuiscono ad alimentare il substrato fiscale.

I e Le Verdi si riservano quindi nei prossimi mesi di muoversi in questo senso per opporsi all’ennesima proposta di sgravi iniqua e, se ritenuto realizzabile, per proporre una riforma fiscale parziale e/o degli aiuti mirati che vadano a favorire le persone che effettivamente ne hanno bisogno.