Il Comitato dei Verdi del Ticino ha deciso all’unanimità di sostenere il referendum contro la Riforma fiscale cantonale. Essa toglierà infatti importanti risorse allo stato senza cambiare il paradigma economico.

Il Comitato cantonale dei Verdi del Ticino ha deciso all’unanimità di sostenere il referendum contro la Riforma fiscale cantonale approvata in Gran Consiglio lo scorso 4 novembre.

I Verdi del Ticino sono delusi dal fatto che ancora una volta la maggioranza del Gran Consiglio ha optato per degli sgravi a pioggia senza alcun criterio di sostenibilità sociale e ambientale. L’ammanco di entrate fiscali per Cantone e Comuni impedirà di far fronte ai nuovi importanti compiti già all’orizzonte come nell’ambito della scuola, della socialità, dei trasporti, delle pensioni e dell’ambiente, e questo anche malgrado il nuovo tentativo ricattatorio di abbinare riforme fiscali con riforme in altri settori.

Questa Riforma è incentrata su un approccio sbagliato ai gravosi problemi che ci stanno di fronte. Invece di affrontare le urgenti questioni sui cambiamenti climatici e sulle crescenti disparità nella distribuzione delle risorse finanziarie, questa riforma fiscale (come d’altra parte quella degli altri cantoni e nazioni) si orienta ad una fratricida concorrenza fiscale per contendersi capitali non ancora “educati” a sostenere una piena responsabilità in materia sociale ed ecologica.

Tutti gli indicatori ci stanno dicendo che i sistemi ecologici e sociali sono sottoposti a pericolose tensioni molto vicine al punto di rottura. Esasperare ulteriormente queste tensioni attraverso l’incremento della concorrenza fiscale, estendendola addirittura tra i Comuni e tra le persone fisiche e le persone giuridiche, è una strategia irresponsabile incentrata esclusivamente sulla paura di perdere e non sulla fiducia di trovare un’intesa che possa sanare le tensioni emergenti ed essere di soddisfazione per tutte le parti.

La ferma intenzione dei Verdi del Ticino è quella di riuscire ad innovare un paradigma economico e fiscale che sta mostrando tutti i suoi limiti. La sostenibilità e la durevolezza dell’economia non può essere fondata sulla paura e sulla competizione senza limiti. I Verdi non vogliono aspettare un giorno di più per contribuire a cambiare rotta e costruire una politica di fiducia e di riconoscimento reciproco. Il sostegno al referendum si inserisce quindi bene in questo necessario processo di cambiamento che I Verdi propongono ormai da molti anni.