Vista la vasta documentazione scientifica sugli effetti non termici delle radiofrequenze pubblicata dagli anni 70 in poi11,12, visto che nelle Leggi e nelle direttive internazionali si considerano soltanto gli effetti termici, vista la lettera aperta del dr. med. Roberto Ostinelli ai Granconsiglieri13, visto che la potenza dello spettro delle radiazioni elettromagnetiche presenti oggi sulla terra, alla frequenza 5G, è già oggi 10 (miliardi di miliardi di) volte più grande della radiazione cosmica naturale14, viste le polemiche internazionali sulla pericolosità delle radiazioni non ionizzanti15,16, visti gli appelli di scienziati e medici17, visto il documento di 427 pagine depositato ed inviato al CF per tutelare la Popolazione da futuri danni da radiofrequenze e per futuri processi e denunce18, vista la Risoluzione 1815 (2011) del Consiglio d’Europa, di cui la Svizzera fa parte, che raccomanda ai Governi di rivedere i fondamenti scientifici delle norme sulle radiazioni elettromagnetiche19, vista la recente costituzione delle associazioni Stop5G e le tante associazioni già esistenti a livello cantonale20, nazionale21,22,23,24,25, europeo26 e internazionale, viste le preoccupazioni dei Medici per l’Ambiente27, visto che la compagnia di riassicurazione Swiss RE considera il 5G problematico28, vista l’armonizzazione a livello internazionale delle onde millimetriche in un futuro molto prossimo29, vista la difficoltà di pianificare la copertura 5G alla presenza di alberi più alti di 3 metri30, e vista la crescente presa di coscienza della Popolazione, chiediamo:

– che sia introdotta senza esitare una moratoria a livello nazionale sul 5G, fino a che un numero sufficiente di studi scientifici indipendenti siano stati effettuati e abbiano concluso che questa tecnologia e le altre radiazioni non ionizzanti siano innocue;
– di rifiutare l’aumento dei valori limite attuali dell’ORNI e di stabilire che i valori picco non oltrepassino in nessun caso i limiti attuali (precedenti il 17 aprile 2019);
– che la metodologia di misurazione dell’ORNI non sia modificata per permettere un aumento dell’irradiamento al di sopra dei limiti attuali;
– una migliore sensibilizzazione riguardo all’irradiamento attuale attraverso campagne di prevenzione;
– l’introduzione di un monitoraggio sanitario riguardante gli effetti delle immissioni causate dai trasmettitori fissi della telefonia mobile e di sussidi per una campagna di misurazione dell’elettrosmog e risanamento per chi lo richiede;
– una reale volontà politica di privilegiare la fibra ottica e le connessioni via filo, a scapito delle tecnologie wireless;
– il risanamento prioritario dei luoghi sensibili (asili, scuole, ospedali, case di cura, studi medici e abitazioni) con l’istallazione di reti senza radiofrequenze;
– delle zone bianche, un sostegno e un riconoscimento del loro problema per permettere alle persone intolleranti alle onde elettromagnetiche di vivere dignitosamente;

– un incoraggiamento alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie biocompatibili che possano rimpiazzare le radiofrequenze31;
– così come un insegnamento che comprenda l’impatto delle onde (RNI) a livello accademico32.
– e che siano prese delle precauzioni in modo da garantire un livello di radiazione elettromagnetica HF globale accettabile (immissioni inferiori a 0.2V/m all’interno delle abitazioni)33. Da limitare anche l’irraggiamento puntuale sulle persone, nonché i valori di picco, e non solo l’irraggiamento a 360 gradi (emissioni) e le medie orarie o annuali34.

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